sabato 13 aprile 2013

Ama, mangia, ascolta, balla...


Succede così quando le coincidenze anzichè concatenarsi per materializzarsi sotto forma di una serie di grane, come ahimè spesso accade, si sviluppano per dare vita ad un pezzo di tempo quasi perfetto.
Ecco, qualche giorno fa è accaduto.
Cena con un binomio di "conoscenti", due di cui diresti "chi lo avrebbe mai detto?" e nell'arco di poco diventano.
Diventano tuoi amici, meglio, sparring partners ideali. La piazza sul quale si affaccia il ristorante è una delle mie preferite di Torino, ma ora c’è la patinoire, fa freddo che è inutile descriverlo, lo sapete già. Pattinatori inesperti invitano a ridere delle loro cadute, anche se poi immagini il dolore sul tuo, di culo, e un brivido ti sale per la schiena.

Nutrito il corpo andiamo a nutrirci di parole.
Nutrirsi di parole sapete, è una cosa bella ma se pensate che solo l'abbacchio o il fritto misto possano essere pesanti, non avete idea di come possano restare sullo stomaco le parole!
Che alle volte una sventagliata di banalità possono atterrire la serata al pari di una digestione difficile.
E invece, complice il fatto che a parlare non era un parvenu di quelli che ormai impestano le piazze televisive, ma uno che le cose le sa veramente (cosa rara), ci siamo ritrovati immersi nella Pietroburgo di Dostoevskj.
Presi per mano e incamminati sulla prospettiva Nevskj, abbiamo visto i palazzi che da signorili, diventavano prima più commerciali e poi dei veri e propri bassifondi. Abbiamo sposato un personaggio controverso, sentito il suo debole per il gioco e le difficoltà economiche salvate dal genio e abbiamo respirato l’amore di una donna che avrebbe amato il suo uomo qualunque cosa avesse, e avrebbe, fatto.
Ci siamo sforzati di entrare in un russo, nella capacità di coltivare un culto nel tempo, di accudire un genio anche dopo morto, lasciargli del tabacco e aspettare insieme che il samovar fumi per preparargli il thè ed il tavolo con carta e penna nel caso ritorni.
Quando Emanuele Trevi ha smesso di raccontare il personale viaggio nella letteratura russa c’è stato un momento in cui mi sono sentita come se il treno fosse arrivato in stazione e avessi dovuto scendere. Ma non ne avevo voglia, avrei voluto continuare.
E però gli applausi e le domande e i saluti ci hanno riportato per strada, la sera si fa notte ed è sempre più fredda.

Che si fa? Si torna a casa?
Per chi ha coraggio c’è un concerto all’Hiroshima, canta la filgia di una mia amica che sta in un gruppo di coveristi anni 80-90, i Disco Inferno.
Mi aspetto che la risposta sia “No, dai…noi si va a dormire al caldo” e invece in meno di 10 minuti stiamo cercando parcheggio in Via Bossoli.

Ci ritroviamo in piena festa ma non sappiamo cosa si stia festeggiando.
Il frastuono contrasta col silenzio della sala del Circolo dei Lettori dalla quale proveniamo, mondi diversi, è ovvio.
In questo mi sembra di dovermici riambientare perché è passato qualche anno da quando si faceva i gadani da queste parti. Però è un attimo.
Trovo la mia amica che mi spiega che si festeggiano i 20 anni del settimanale News Spettacolo. Il concerto della figlia non è ancora iniziato ma nel frattempo si esibiscono dei comici di Zelig.
Verso le 23.45 partono con delle cover famose che rispediscono mezza sala alle feste pomeridiane delle medie, al gioco della bottiglia, alle prime mani curiose e all’oransoda.
L’orologio corre all’indietro e iniziamo a ballare, ballare, ballare felici!!
Poi un flash! Miiii…domani c’è un C.S. in ufficio alle 8.30!!!
Guardo l’ora , sono le 2.00...farei prima a restare lì fino all'indomani.
Mi rendo conto che tra poco gli anni 80 sono più vicini dal punto di vista anagrafico che generazionale!
Chissenefrega. La serata ci ha riempito di benessere!

Torno a casa e Max dorme. Apre un occhio..”ao..tardi?”
“Le 2.30…siamo stati all’Hiroshima…Ludo ha mangiato?”
“Siiiibbeeneee..Aaah...e quiiicciiiiera?”. La faccia sul cuscino non aiuta la conversazione.
“I DiscoInferno…belli…bravi…sai che la voce solista è la figlia di ML?
“Dissscooooqui??? Dissscofermoooo?”
“Si si, Ingroia, i DiscoInfermo…dormi ammoro…”
Click.


posted by Grazia

2 commenti:

  1. Quella sera c'ero anche io!
    Che privilegio esserci in quella serata, soprattutto poter condividere esperienze così diverse ma così simili nello spirito.
    Le parole sono importanti, hanno un peso non da poco e spesso non volano.
    Tra breve vi aggiorno sulla mia riflessione del we, qui su TOMETOO..YOU!!
    Valentina

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