giovedì 25 luglio 2013

BUONE VACAN_ZEN!!! :)


Ecco, chi la dura la vince.
Perchè ho aspettato, senza fare assolutamente nulla.
Ogni giorno, aprivo Blogspot, entravo, provavo...niente.
Quindi uscivo dalla pagina e mi dimenticavo rapidamente questo piccolo problema tecnico.

Ieri, invece, sarà perchè prima di ripetere il rito ho guardato intensamente il monitor con una aria di sfida (volevo assolutamente fare gli auguri a B.), ecco che, funziona!

Avrei subito voluto applicare questa filosofia zen anche al lavoro, pensando che si sarebbe fatto da solo.

Cosa avrei potuto o voluto scrivere?


Intanto del viaggio in Russia.

Ma ora son troppo presa dalla partenza e dalle inevitabili chiusure/consegne pre-vacanziere per poter mettere insieme un post di senso compiuto. Ma lo farò al rientro.

Quindi, poiché non volevo lasciare il blog privo di un arrivederci, e visto che lo zen ha dato buoni risultati, vi saluto con alcune storielle che conservano bene i principi cui cerco di ispirarmi quotidianamente.

Chissà, potrebbero tornare utili per la formulazione dei buoni propositi per settembre (se ne fate. Io ho smesso per corrosione).

 
ps: la canzone dei Mumford&Sons è attualmente molto gettonata da mio figlio.
Ascoltandola gli ho chiesto: "Ma che vuol dire? Il testo mi pare confuso, mistico? forse vagamente religioso..."
"Mamma, si intitola Babel, qualcosa vorrà dire no!?!!"
"Già, cosa?"
"Mamma, un pò religioso...Babele...hai presente? Che poi quando è un casino e non si capisce niente infatti si dice che è una Babele? E' normale che non l'afferri..."

Vi ABBACIO tutti e buon riposo! :D


Un millepiedi viveva sereno e tranquillo. Finché un rospo un giorno non disse per scherzo:
"In che ordine metti i piedi l'uno dietro l'altro?"
Il millepiedi incominciò a lambiccarsi il cervello e a fare innumerevoli prove.
Il risultato fu che da quel momento non riuscì più a muoversi.

Un monaco domandò al maestro Tung-shan: "Come posso evitare il caldo e il freddo?"
Il maestro rispose: "Perché non ti trasferisci là dove non fa né caldo né freddo?"
"E dov'è questo posto?"
Disse Tung-shan: "La dove, quando fa caldo, il monaco si sventola e, quando fa freddo, il monaco si riscalda”

Un grande guerriero giapponese che si chiamava Nobunaga decise di attaccare il nemico sebbene il suo esercito fosse numericamente soltanto un decimo di quello avversario. Lui sapeva che avrebbe vinto, ma i suoi soldati erano dubbiosi.
Durante la marcia si fermò a fin tempio shintoista e disse ai suoi uomini: " Dopo aver visitato il tempio butterò una moneta. Se viene testa vinceremo, se viene croce perderemo. Siamo nelle mani del destino".
Nobunaga entrò nel tempio e pregò in silenzio. Uscì e gettò una moneta. Venne testa.
I suoi soldati erano così impazienti di battersi che vinsero la battaglia senza difficoltà.
"Nessuno può cambiare il destino" disse a Nobunaga il suo aiutante dopo la battaglia.
“No davvero" disse Nobunaga, mostrandogli una moneta che aveva testa su tutt'e due le facce.

"Si può portare il bue assetato al fiume, ma, se non sarà lui a bere, morirà."


Un uomo perse il suo anello più prezioso; cercò ovunque per ritrovarlo, ma nonostante la sua fatica non ci riuscì. Si sedette su una pietra, disperato, cercando inutilmente di sopprimere la sua disperazione. Come al solito il suo cane gli si avvicinò cercando le carezze del padrone. Il vicino di casa lo salutò come ogni sera. Gli amici gli fecero vedere i pesci che avevano pescato e gliene regalarono alcuni. La moglie e i figli lo accolsero con affetto al suo arrivo a casa esattamente come accadeva sempre. La giornata si concluse nella pace familiare. Purtroppo il tormento per la perdita dell'anello perseguitava ancora l'uomo, il quale però pensò: "nessuno si è accorto che ho perso l'anello, tutti si sono comportati con me come sempre, perché proprio io devo comportarmi in modo diverso con me stesso?". Fu così che si addormentò sereno.


E queste sono le mie due preferite!

Il maestro Tanzan era in viaggio con il suo allievo Ekido lungo una strada fangosa.
Ad un certo punto incontrarono una bella ragazza in kimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare quella melma, senza rovinare il suo bel vestito.
Senza problemi, Tanzan la prese in braccio e la trasportò sull’altro lato della strada. Ekido rimase pensieroso per tutto il giorno.
Alla sera, non resistendo più, chiese apertamente al maestro: "Noi monaci non avviciniamo le donne, è pericoloso. Perché l’hai fatto?"
Tanzan rispose: "Io quella ragazza l’ho lasciata laggiù. Tu la stai ancora portando con te”

Un giorno Chao-chou trovò un discepolo inchinato davanti ad una statua del Buddha e lo colpì con un bastone.
Il monaco protestò: "Non è un atto meritorio adorare il Buddha?"
"Si," rispose il maestro "ma è ancora più meritorio lasciar perdere gli atti meritori"






mercoledì 24 luglio 2013

AUGURI AMICA MIA CARISSIMA!



Preghiere e lanterne, che partono come speranze davanti al Monastero di Novodevici.
Vanno dalle viscere al cielo.
Ma atterreranno di nuovo su di noi un giorno.
Leggere, senza peso.
Come frutto maturo di un'altra terra.
Una lontana, non soggetta a gravità, che pure però ci sembrerà di avere abitato.